Il valore aggiunto sei tu!

Con la scelta di partner fidati e prodotti italiani di qualità l’impresario diventa il vero valore aggiunto per la propria impresa. È questo in sintesi il pensiero di Ugo Borghi, titolare dell’impresa Borghi di Bologna.

Ugo Borghi, titolare dell’impresa Borghi, e lo staff all’interno della sede di Bologna.
Ugo Borghi, titolare dell’impresa Borghi, e lo staff all’interno della sede di Bologna.

«Oggi, a mio avviso, il cliente ha una capacità di spesa inferiore a quella di un tempo, ma forse le esigenze diventano differenti perché a volte, non sempre, qualcuno gli ha dato la prima cassa che aveva in magazzino e non ha curato il funerale come doveva», esordisce Ugo Borghi. «Oggi quindi abbiamo anche un’immagine importante e professionale da recuperare e in aiuto a questa situazione è fondamentale avere partner e costruttori di cofani funebri strutturati, importanti e competitivi. A volte però la competitività non è data dall’economia fatta sull’acquisto di un cofano rispetto a un altro, ma dalla qualità che il cofano evidenzia e rappresenta per la cerimonia. Un bel servizio, una salma preparata bene, i fiori freschi, l’auto in ordine e i santini stampati in modo corretto e puntuale… è un lavoro vanificato se poi il servizio è accompagnato da un cofano che alla vista dei partecipanti alla cerimonia trasmette un’impressione totalmente diversa. A mio parere è importante puntare sul prodotto italiano, perché non è il cofano d’importazione comprato dal primo che passa con un furgone che ti fa risparmiare e differenziare dagli altri o dà un valore aggiunto alla tua impresa. Chi fa la vera differenza per la tua impresa sei tu, la tua professionalità, la preparazione dei tuoi collaboratori e un prodotto di qualità, un insieme di valori che offerti nella loro totalità fanno diventare il tuo servizio un servizio di pregio.

Va spiegato bene all’utente che la pratica della cremazione non è affatto differente dalle prassi tradizionali dove il cofano viene tumulato o viene inumato per diversi anni, si tratta perlopiù di un fattore psicologico, il cofano resta comunque al centro della cerimonia e della funzione per tutto il tempo del funerale, qualunque sia poi la sua ultima destinazione cimiteriale.
Io ribadisco spesso che la cerimonia funebre è una, sola e senza diritto di replica. Di conseguenza il piccolo investimento che si fa per la qualità rimane nel perenne ricordo di come abbiamo salutato per l’ultima volta il nostro caro.

L’investimento fatto all’interno della propria azienda, sia per risorse umane sia per il controllo attento della qualità degli acquisti, alla fine ripaga in una migliore professionalità, in una miglior qualificazione della propria attività, e altra cosa non da poco, in un essere sereno riguardo a eventuali controlli da parte degli organi preposti. Il denaro e il tempo investiti in opere aggiuntive vanno viste come un investimento a lungo termine e si ripianeranno ampiamente in un secondo momento con un ritorno di gradimento da parte dei clienti. La pubblicità migliore è proprio il cliente soddisfatto che te la fa con il suo passaparola e ti consiglia ad altre persone.

Alla luce degli ultimi controlli effettuati dagli ispettorati del lavoro sono emersi anche problemi di non poco conto per chi comprava cofani di dubbia e incerta provenienza in assenza del timbro del produttore e non regolari alle normative vigenti, o addirittura con marchi dei produttori italiani contraffatti, con relative sanzioni e sospensioni delle licenze di onoranze funebri. E questo è un altro scoglio.

La cosa importante è capire che il settore è molto delicato, spesso è preso in facile considerazione dai mass media che non mancano di riportare situazioni disdicevoli per casi e colpe di alcuni colleghi, e spesso rischia di essere nell’occhio del ciclone anche per una semplice diceria popolare. Io credo che in Italia ci siano tantissimi imprenditori che oggi hanno voglia e cercano a fatica di contraddistinguere e qualificare ulteriormente le proprie aziende. Seguendo le logiche di mercato con molta attenzione credo che si possa arrivare a far capire che il nostro servizio non è solo indispensabile per la comunità, ma anche di supporto alle persone che si rivolgono a noi, sia perché hanno subito la perdita di un loro caro, ma anche perché devono sapere che si possono fidare delle imprese che si trovano nel territorio e possono scegliere con comodo e calma l’impresa funebre di fiducia della zona o suggerita dall’amico che è rimasto soddisfatto del servizio offerto a lui in una situazione analoga. A mio avviso saranno quindi le aziende che, a partire dal titolare fino all’ultimo dei collaboratori, dimostreranno di essere serie, professionalizzate, esperte in tanatoprassi, adatte a recepire le esigenze delle famiglie in un particolare momento di sconforto e di dolore, e potranno tranquillamente affermarsi nei prossimi 30 anni come imprese competitive e professionali, dando un servizio unico, necessario e indispensabile ai propri clienti.

Se si prova a guardare come lavorano oggi le imprese statunitensi, si può avere un esempio lampante di come il nostro lavoro possa essere fatto in modo sicuramente più elegante, più umano e professionale, e riuscire a contraddistinguerci e a farci ricordare in maniera indelebile. E probabilmente anche i ricavi delle nostre imprese potrebbero essere differenti e migliori di quelli di oggi».