Bonus pubblicità: nuove opportunità d’investimento?

Nell’intento di incentivare gli investimenti da parte della nostra classe imprenditoriale, il Governo ha cercato di risollevare la nostra economia attraverso vari provvedimenti. Tra gli ultimi emanati rientra il Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, denominato Manovra Correttiva, e che presenta all’articolo 57 bis ampie novità sul bonus pubblicità. Tale bonus è finanziato dal Governo attraverso 62,5 milioni di euro per l’anno 2018 e, di questa somma, 20 milioni di euro sono destinati al periodo che va dal 24 giugno al 31 dicembre 2017.

AMBITI DI APPLICAZIONE
Restano però da comprendere gli ambiti di applicazione e le modalità per l’ottenimento di tale bonus. Per il 2017, infatti, la legge prevede solo “il riconoscimento del credito d’imposta esclusivamente sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017”.
Più chiara invece la direttiva per il 2018: l’articolo 57 bis, primo comma, stabilisce infatti che “a decorrere dall’anno 2018, alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative, nel limite massimo complessivo di spesa”.

PUBBLICITÀ INFORMATIVA
La norma riguarda quindi imprese o lavoratori autonomi che, attraverso un incremento dell’1 per cento rispetto all’anno precedente, effettuano investimenti nella pubblicità informativa. Ma cosa si intende con questa espressione? Essa può riguardare, secondo quanto sancito dalla Riforma degli ordinamenti professionali, l’attività delle professioni regolamentate, le specializzazioni e i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale o i compensi richiesti per le prestazioni. Quindi, a seguito di tali investimenti, che potranno essere effettuati su stampa periodica e quotidiana (anche online per il 2017), su emittenti radiofoniche o televisive (anche locali), analogiche o digitali, le imprese potranno utilizzare il credito derivante in compensazione, mediante il modello F24, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

PER FARSI CONOSCERE
Questo bonus, oltre a favorire tutte le imprese che vogliono far conoscere la propria realtà, è di grande aiuto anche al settore dell’editoria. Si attendono tuttavia nuove misure attuative che statuiscano documentazione necessaria, tipologie e modalità d’investimento, procedure di riconoscimento e ottenimento del credito, basi imponibili, esclusioni ecc.