Ceneri, no alla dispersione

La Chiesa non vieta la cremazione, ma detta alcune regole ben precise: le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro, vietate quindi le abitazioni domestiche, e non possono essere disperse nell’aria, in acqua, in terra o in qualsiasi altro modo. Già nel 1963, con l’Istruzione Piam et constantem, la Chiesa affermava di non essere contraria alla cremazione a condizione che non fosse scelta come “negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la Chiesa”. Da allora, la pratica della cremazione si è notevolmente diffusa in molte nazioni “ma nel contempo si sono diffuse anche nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa”, spiega la Congregazione per la dottrina della fede, che ha ritenuto necessario fare chiarezza con indicazioni e norme riguardanti la conservazione delle ceneri nel caso della cremazione, riaffermando allo stesso tempo le ragioni dottrinali e pastorali per la preferenza della sepoltura dei corpi.urna cineraria Approvata da Papa Francesco il 18 marzo e presentata con una conferenza stampa il 25 ottobre, l’Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione ribadisce quindi che “laddove ragioni di tipo igienico, economico o sociale portino a scegliere la cremazione, scelta che non deve essere contraria alla volontà esplicita o ragionevolmente presunta del fedele defunto, la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima e della risurrezione dei corpi. La Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti; tuttavia la cremazione non è vietata”. Se per motivazioni legittime viene quindi scelta la cremazione, le ceneri devono però essere conservate di regola in un luogo sacro: in un cimitero, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. «La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita. Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali l’Ordinario, in accordo con la Conferenza Episcopale o il Sinodo dei Vescovi, può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica», ha sottolineato nel suo intervento, durante la presentazione dell’Istruzione, il cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. «L’inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale. Inoltre, la sepoltura nei cimiteri o in altri luoghi sacri risponde adeguatamente alla pietà e al rispetto dovuti ai corpi dei fedeli defunti».

«Allo scopo di evitare ogni forma di confusione dottrinale», sottolinea Mons. Angel Rodríguez Luño, consultore della Congregazione per la dottrina della fede, «non è permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi…».

Nel suo intervento, Padre Serge-Thomas Bonino, segretario della Commissione teologica internazionale, si sofferma invece sulla pratica della sepoltura, insistentemente raccomandata dalla Chiesa e che «a causa del suo alto significato antropologico, simbolico, è in sintonia, da una parte, col mistero della risurrezione e, dall’altra parte, coll’insegnamento del cristianesimo sulla dignità del corpo umano».