E da molto che ci pensi, il tuo collega l’ha già presa e sfila in corteo per le vie del centro. Ma ci sono le spese, le tasse, gli stipendi… e un’autofunebre costa! Ma lavori tutti i santi giorni della settimana, ti chiamano a tutte le ore, devi essere gentile anche con chi ti guarda storto e ti capita pure di saltare i pasti. Deciso… me la merito, me la compro! Ma quale scegliere?
Hai presente la strana sensazione che si prova quando si esce dal concessionario alla guida di una nuova auto? Il profumo di interni di auto nuova ti pervade e la guida ti sembra più morbida, gli ammortizzatori ti fanno sentire sul velluto, i rumori esterni ti arrivano ovattati. Decisamente nel posto giusto al momento giusto: un tutt’uno con la tua auto.
Ma veniamo a noi, la tua autofunebre! È ancora in ottimo stato, l’hai tenuta bene in questi anni e poi di chilometri ne ha fatti pochi perché per i trasporti su lunga distanza avete usato quasi sempre il furgone da recupero. Potresti tenerla ancora per qualche anno. Oppure potrebbe essere invece proprio questo il momento di rivenderla per poterci guadagnare, visto che il modello è ancora attuale.
«Ma sì, la cambio!». Metti da parte dubbi e incertezze, l’auto è il tuo biglietto da visita. Verrai giudicato a prima vista per la tua autofunebre! Ma adesso che hai deciso di comprarla arriva la parte più difficile. Pagarla? No, sceglierla.
Viviamo nel Paese dell’automobile, i più prestigiosi marchi del passato, del presente e sicuramente del futuro li abbiamo proprio sotto casa. E se si tratta di autofunebri è ancora meglio. Chi ha girato per le fiere europee di settore ha capito subito che i carrozzieri italiani sono i migliori. E all’estero, per i funerali di Stato, scelgono proprio le autofunebri italiane per i cortei. Oggi le autofunebri sono tutte belle e ne esistono di tutti i tipi: lunghe, corte, due o quattro porte, finestrate o chiuse, a trazione integrale per non doversi fermare mai o con motori di auto da corsa.
E vogliamo parlare dei colori? Una vera mission impossible. Una volta erano nere? Ora invece tutto l’arcobaleno è a tua disposizione! Ed è giusto che sia così perché l’Italia è stretta e lunga e ogni zona ha costumi e tradizioni differenti. Negli ultimi vent’anni si è passati dal nero al grigio metallizzato, attraverso il canna di fucile, dal blu al blu metallizzato e al celeste. Ma si è osato oltre: viola, lilla e avanti così passando a tinte sempre più chiare fino all’avorio e al bianco assoluto.
Beh, non ti invidiamo, hai un bel problema da risolvere anche perché qualunque sia la tua scelta ci dovrai convivere per qualche annetto. Almeno fino a che non ti verrà voglia di comprarne un’altra nuova… magari proprio quella che hai visto sull’ultimo numero di Tecnica.