E se il cliente non paga?

Sono davvero lontani i tempi nei quali i nonni, saggi e previdenti, accantonavano una somma di denaro dai loro risparmi per destinarla alle spese dell’ultimo saluto. Soprattutto con la crisi economica che colpisce ormai da anni il nostro Paese, le famiglie si trovano spesso in difficoltà nel sostenere, più o meno improvvisamente, le spese del funerale di un proprio caro. Per un impresario non è sempre facile, vista la delicatezza della circostanza, riuscire a ottenere il pieno pagamento delle proprie attività. Con tatto, ma con fermezza, è comunque possibile ricorrere a semplici strumenti di tutela per non rischiare di vedere insoddisfatto il proprio credito. PIANO DI RIENTRO tecnica
Trascorso un ragionevole periodo dal funerale, la prima mossa dell’impresario potrebbe essere quella di contattare telefonicamente uno dei familiari del defunto e invitarlo a un incontro presso la propria agenzia. In quella circostanza, se l’impresario si renderà conto che difficilmente le spese potranno essere saldate in un’unica soluzione, potrà proporre al cliente di concordare un piano di rientro del debito, come quello riportato a modello nella pagina a fianco. Con la sottoscrizione di un piano di rientro, l’impresario e il committente si accorderanno per stabilire i dettagli di un piano di dilazione del capitale dovuto all’impresa.
Il testo dell’accordo dovrà specificare: l’ammontare dell’importo complessivo, il numero di rate, l’importo di ogni singola rata e la di scadenza di ciascuna rata. Il piano si dovrà basare e dovrà espressamente richiamare il contratto/preventivo che il familiare committente ha firmato al momento del decesso del congiunto.
Una volta firmato, l’accordo costituirà un’ulteriore garanzia scritta per l’impresario, che dimostrerà nel contempo la disponibilità di agevolare e andare incontro alle necessità della famiglia del defunto, senza però rinunciare al proprio credito. Dovrà infatti essere espressamente previsto che, in caso di mancato rispetto dei termini di pagamento, l’impresario potrà liberamente scegliere di agire in giudizio, senza restrizione alcuna. L’apposizione della firma, sia al contratto sia al piano di rientro, si rivela fondamentale per godere della tutela che il nostro ordinamento garantisce ai creditori: il ricorso all’azione giudiziale mediante l’ingiunzione di pagamento. Prima dell’azione è tuttavia opportuno un ulteriore passaggio, che approfondiremo nel prossimo numero.