Parliamone!

La perdita di un proprio caro può essere vissuta e manifestata in modi differenti da ognuno di noi. Ma ciò che ci accomuna è il forte di dolore che proviamo per questa separazione e spesso anche la difficoltà a capire e a superare l’evento luttuoso. È importante avere qualcuno, ancora meglio se una figura professionale, con cui parlare e a cui rivolgere domande o anche solamente comunicare sensazioni e pensieri. L’impresario di onoranze funebri è solitamente contattato da una persona molto vicina al defunto e proprio per questo, escludendo famigliari e amici, è fra le prime persone ad avere la conferma del dispiacere e della sofferenza causata dalla perdita. E può essere quindi anche fra le prime persone a suggerire di chiedere un aiuto che può essere, per esempio, un primo contatto con figure professionali, associazioni o altre tipologie di gruppi nati per aiutare a capire e a superare questo difficile momento. Oppure, in base alle esperienze vissute, entrare anche a far parte come volontari di associazioni come quella che abbiamo avuto modo di conoscere e che ha preso a cuore il problema della crisi esistenziale e del suicidio. Si tratta dell’associazione Parliamone, nata dal desiderio di Rino Gaggion, agente di commercio noto nel settore funerario, dopo la perdita di suo figlio di 19 anni. Un desiderio che ha scatenato una reazione a catena che non si è più fermata e in soli 15 giorni ha dato vita al gruppo principale dell’associazione.
«Lo spirito dell’associazione è quello di sensibilizzare la comunità», si legge sul sito www.parliamone.tv, «ma anche renderla partecipe e parte attiva nella prevenzione e nell’aiuto del cittadino che vive una forte crisi esistenziale, talmente pesante da sentire nel suo animo come unica soluzione il suicidio o metodi autolesionistici che potrebbero indirettamente, se ripetuti, concludersi con la cessazione della propria esistenza». Accanto a Rino, troviamo altri genitori e persone importanti per l’associazione, come Claudia, che ha perso un figlio a 15 anni. Ma anche diverse figure professionali – medici di base, avvocati, commercialisti, psicologi, imprenditori – e persone comuni che sentono il bisogno di aiutare tutti coloro che soffrono del male d’oggi: la depressione. Dopo aver iniziato la propria attività il primo ottobre 2015, l’associazione Parliamone ha riscontrato molto consenso tra la cittadinanza di Salgareda e Ponte di Piave, in provincia di Treviso, dove si trovano i primi due sportelli che, a oggi, hanno aiutato più di 40 persone. Nell’ultimo anno sono nati anche altri sportelli, uno a Treviso, uno a Conegliano e tre a Padova, tutti attivati perché la cittadinanza delle varie zone ha richiesto questo servizio gratuito.